CRISTIANO CREMONINI

Mercoledì 27 aprile 2022 – Agorà pag. 22

“Time in Jazz”, il festiva internazionale ideato e diretto dal popolare musicista e compositore sardo Paolo Fresu, compie trentacinque anni e si veste dei colori dell’arcobaleno. “Rainbow” è infatti il titolo che connota l’edizione 2022, con un netto riferimento alla pace e alla fratellanza, oggi invocate più che mai, e al tema della diversità.

A darne l’annuncio è lo stesso artista in conferenza stampa dal Centro per la comunità LGBT di Bologna: “Il linguaggio della musica ed in particolare del jazz – spiega Fresu – deve aiutarci a riflettere su questo tema di estrema attualità. Ricordiamoci che il jazz nasce dalle diversità! Non ci fossero state le migrazioni verso le Americhe nei primi anni del secolo scorso non si sarebbe creato quel crogiuolo di etnie che ha poi dato vita a uno stile musicale innovatore per tutto il Novecento”.

Per dieci fittissime giornate, dal 7 al 16 agosto, il comune di Berchidda (SS), paese natale del celebre trombettista, e altre quindici località del nord della Sardegna, ospiteranno importanti artisti provenienti da molte parti del mondo: Africa, America, Israele, Norvegia… Fra questi spiccano il sassofonista Archie Shepp, autentica icona del jazz degli ultimi sessant’anni, il trombettista Mathias Eick, il contrabbassista Avishai Cohen, e, fra gli italiani, Gegè Telesforo, jazz vocalist Ambasciatore dell’Unicef, Joe Barbieri, Stefano Di Battista e il trombettista Vincenzo Deluci, che attraverso l’associazione “AccordiAbili” aiuta altri musicisti a non abbandonare il proprio sogno.

Nel cartellone arcobaleno ci sono anche tante presenze femminili, a partire dall’eclettica artista italiana Tosca, protagonista il 9 agosto del Concerto omaggio a Fabrizio De André a L’Agnata, dimora dell’indimenticato cantautore genovese; la maliana Oumou Sangaré, considerata una delle più grandi e influenti cantanti africane (molto attiva a sostegno dell’emancipazione femminile) che chiuderà gli eventi di Ferragosto in Piazza del Popolo a Berchidda; la violinista e compositrice Anais Drago (top-ten Musica Jazz 2021) e ancora As Madalenas, il duo formato da Cristina Renzetti e Tati Valle, tra le più attive interpreti di musica brasiliana in Italia, la compositrice romana Federica Michisanti (Premio Siae 2019 e Top jazz 2020) e l’arpista sarda Marcella Carboni.

Ma come sempre Time in Jazz non è solo musica dal vivo. In questa nuova edizione uno spazio rilevante viene dedicato all’educazione musicale dei bambini, con l’ampliamento del progettoTime to Children”, patrocinato dall’associazione “Il Jazz va a Scuola” e curato dalla violinista e didatta Sonia Peana, che interviene così in conferenza stampa: “I bambini non vedono le differenze, sono privi di ogni pregiudizio. Attraverso la musica cerchiamo di preservare in loro questa visione pura, speciale”. 

Immancabile anche l’appuntamento con “Time to Read”, la serie di incontri con i libri e i loro autori, che quest’anno vedranno protagonisti, tra gli altri, Attilio Mastino, Rettore dell’Università degli studi di Sassari dal 2009 al 2014, Roberto Cotroneo, giornalista, scrittore e critico letterario che omaggerà il genio ribelle del jazz Chet Baker e il musicista e autore Reno Brandoni, che presenterà “Paolino” (Edizioni Curci), il suo ultimo libro ispirato alla vita di Paolo Fresu a partire dalla sua infanzia.

Significativo, infine, l’intervento del regista e sceneggiatore Gianfranco Cabiddu, curatore della rassegna di film e documentari, fra i quali “TIJ 35 anni”, una sorta di distillato filmico (realizzato a sei mani con Michele Mellara e Alessandro Rossi)  della storia del festival: “Gli archivi sono un gesto d’amore verso il futuro; uno specchio in cui le nuove generazioni possono guardare per riconoscersi”.